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Monte Cimone da Capanno dei Celti (versante sud)
Monte Cimone da Capanno dei Celti (versante sud)
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Siamo 1366 e il rifugio (quando ci sono stato io nel 2017) risulta abbandonato.
Ci guardiamo intorno e imbocchiamo il sentiero CAI 489 tra il rifugio e l’agriturismo Alpe di Sara.
Con una deviazione rispetto alla mulattiera seguiamo sempre il sentiero CAI 489 sulla destra oltrepassando un piccolo fosso d’acqua dove c'è una casetta.
Procede in leggera discesa e poi troviamo una fonte e in breve il sentiero termina e il CAI 489 sale a sinistra per ampi spazi al ben visibile crinale. Io allargo il giro procedendo dritto per godere del bellissimo paesaggio
successivamente salgo per delle bellissime collinette dove trovo solo delle orme di lupo o cane, neve e alberi spogli.
Ritrovo il sentiero 00 in cima tramite alcuni paletti del CAI
Siamo sul crinale a 1825 m su una larga sella tra Monte Lagoni e il Cimoncino, andiamo a sinistra tenendoci sempre sul crinale) – Monte Cimoncino 2118 m e vediamo la vetta del Monte Cimone q.2165 m (sulla vetta c'è l'osservatorio meteo.
Finalmente arrivato in vetta, la più alta dell'Appennino ToscoEmiliano.
Piccola sosta per recuperare e per godere della vista
Prendiamo a scendere dritti e facciamo i balzi in direzione degli impianti si senstola che si intravedono verso il rifugio Pian Cavallaro, la discesa è bella ripida, procedo sempre dritto e quando sono in prossimità dell'edificio da dove partono gli impianti, svolto a sinistra.
C'è un grande accumulo di neve e devo stare attento a dove metto i piedi.
Il sentiero risale leggermente per poi scendere nuovamente e incrocio una mulattiera
che mi riporta verso la Capanna dei Celti 1366 m dove avevo parcheggiato.
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Malga Ciapela, Valle Ombretta e Rifugio Falier
Malga Ciapela, Valle Ombretta e Rifugio Falier
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Malga Ciapéla è uno dei villaggi che compongono Rocca, frazione capoluogo del comune di Rocca Pietore (provincia di Belluno).
Sorge alle pendici della Parete Sud della Marmolada. Da qui transita l'alta via n.2 delle Dolomiti e partono gli impianti di risalita per la Marmolada che in pochi minuti portano a 3265 metri di Punta Rocca ed è il centro geografico esatto delle Dolomiti UNESCO Patrimonio dell'Umanità.
Arrivati al parcheggio si procede sulla stada che è una carrareccia molto larga e ben visibile, si segue sempre il sentiero CAI 610, arrivati all'Agriturismo Malga Ciapela non si nota, ma bisogna proseguire dritti tenendo l'agriturismo sulla sinistra.
Camminando si incontra una pista da sci di fondo.
I boschi sono meravigliosi e iniziano a scorgersi le vette dei dintorni.
La salita inizia a farsi sentire e ci sono una serie di tornanti. Seguiamo sempre il sentiero 610 fino ad incontrare un punto esposto.
Una frana ha parzialmente ridotto il passaggio, è ghiacciato, per cui prestare molta attenzione.
La vista si apre ed è stupefacente, il Monte Pelmo (el Caregon del Padreterno) è ben visibile tra le pendici di valle Ombretta.
Salendo arriviamo verso una vallata circondati da bellissime cime innevate.
Ci facciamo qualche foto prima di rimetterci in cammino, il posto è cinematografico e bellissimo.
Dopo qualche metro nella neve alta circa 10 cm arriviamo a Malga Ombretta (ovviamente chiusa vista la stagione).
Facciamo una sosta per rifocillarci usando le panche di legno davanti alla malga e ci rimettiamo in cammino verso il rifugio Falier.
Attenzione, il percorso in inverno non è facilmente individuabile, ci sono un po' di accumuli di neve (anche 40-50cm), per cui si consiglia l'abbigliamento adeguato, scarponi alti e ghette.
L'ultimo tratto diventa più duro e si inizia a fare sul serio, ma il paesaggio è veramente incantevole, si vede il Monte Pelmo a distanza.
Dopo alcuni tornanti eccoci arrivati al Rifugio Falier.
Nel nosto caso abbiamo rifatto il sentiero al contrario per rientrare.
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Anello del Lago di Braies invernale
Anello del Lago di Braies invernale
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Descrizione itinerario
Il lago è il punto di partenza dell'Alta via n. 1 delle Dolomiti detta "La classica" che arriva fino a Belluno ai piedi del Gruppo dello Schiara.
La leggenda narra di selvaggi che si recarono sulle montagne della Valle di Braies alla ricerca di oro e di pietre. Avidi e invidiosi pastori della valle tentarono di rubare i loro tesori, ma non ci riuscirono perché, per proteggere il tesoro, questi ultimi aprirono delle fontane sotterranee e gettarono il tesoro nel lago di Braies.
La Valle di Braies, in particolare il Lago di Braies, fanno parte del set cinematografico della serie televisiva “Un passo dal cielo“ con Terence Hill e di seguito con Daniele Liotti. Tra il 2010 e il 2018 sono state girate circa 70 puntate. Nel film, tuttavia, il lago è chiamato “Lago di San Candido.“
Il giro del lago è molto semplice ma esssendo in ambiente innevato consiglio un abbigliamento adeguato per l'inverno/ghiaccio.
Il sentiero è ben segnato e in alcuni tratti è interrotto a causa della troppa neve che lo rende pericoloso, in tal caso si può scendere sul lago ghiacciato e si cammina.
Passeggiando ho incontrato un bellissimo picchio che spaccava la corteccia per mangiare gli insetti nascosti sotto, del tutto indifferente alla nostra presenza si è lasciato fotografare senza problemi.
Si possono ammirare dei bellissimi riflessi
La bellissima struttura in legno che si vede non è una baita, ma serve per gestire le barche che si possono affittare nella bella stagione.
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Dal Lago di Misurina alle Tre Cime di Lavaredo con neve
Dal Lago di Misurina alle Tre Cime di Lavaredo con neve
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Descrizione itinerario
Ci godiamo la vista sul bellissimo massiccio del Cristallo direttamente dal Lago di Misurina, che in questa stagione è completamente ghiacciato e ci si può camminare sopra senza problemi, il lago non è molto profondo e in inverno diventa una pista di pattinaggio favolosa.
Ci incamminiamo verso il Lago d'Attorno, Malga Rinbianco, Tre Cime di Lavaredo.
La strada è pulita e seguiamo la statale fino al bivio qualche metro in direzione tre cime e teniamo la destra. A questo punto ci incamminiamo verso destra (di fianco alle piste di sci in disuso), sentiero n. 101 che per un tratto si sovrappone al 115.
La salita è molto faticosa ma la vista è meravigliosa e le Tre Cime di Lavaredo sono lì che ci osservano.
Dopo un po' ci troviamo ad un bivio, dove le piste da sci vanno verso destra, mentre noi giriamo a sinistra in direzione Lago D'Attorno.
Dalla pista passiamo ad un vero e proprio sentiero che ovviamente si restringe e facciamo una lunga curva per rientrare successivamente sulla strada asfaltata.
Di neve ce n'è e avere delle ciaspole evita di sprofondare di tanto in tanto con gli scarponi.
Arrivati al Lago d'Attorno, percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, ci troviamo di fronte ad una barriera da dove è possibile prendere la motoslitta per salire alle Tre Cime. Il prezzo del biglietto è di 30 euro a persona A/R. Noi ovviamente andiamo a piedi.
Ci incamminiamo lungo la strada per qualche metro e seguiamo le indicazioni per sentiero 101 Rifugio Auronzo.
A questo punto il sentiero si immerge nel bosco e dopo una salita con dei bellissimi tornanti facciamo un traverso per cui consigli l'uso di ciaspole in quanto la neve accumulata (e ben compatta) è circa 1,5 metri.
Guadiamo un piccolo torrente, ci sono ponti e non è molto difficile passare.
Siamo di fronte ad uno spettacolo della natura, una meraviglia di neve, montagne e giochi di luce e ombre.
Proseguiamo verso il rifugio Auronzo che inizia a vedersi in lontananza e ci ricongiungiamo alla strada (che è innevata) per arrivare a fare una breve e meritata sosta al rifugio dove mangiamo qualcosa.
Lo spettacolo è grandioso e abbiamo le Tre Cime da un lato, i Cadini di Misurina dall'atro e tante altre vette stupende che aspettano solo di essere ammirate.
A questo punto ci rimettiamo sulla strada e decidiamo di tornare verso il lago seguendola fino alla fine.
La discesa offre dei bellissimi scorci e io mi fermo a fare qualche foto spettacolare.
Il sole sta calando e i colori iniziano a farsi vedere
Arrivati al lago ci godiamo la vista al tramonto con il Cristallo di fronte a noi.
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Passo della Croce Arcana, Colle dell'acqua marcia partendo dal Capanno Tassoni
Passo della Croce Arcana, Colle dell'acqua marcia partendo dal Capanno Tassoni
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Descrizione itinerario
In passato veniva chiamato il passo dell'Alpe alla Croce, è il valico della Croce Arcana, ed era molto trafficato fino dal basso Medioevo per gli spostamenti dalla Toscana alla pianura Padana e viceversa.
I documenti più antichi risalgono all'epoca longobarda, quando Pistoia era la città regia e i bizantini si erano ritirati verso oriente anche sulla montagna pistoiese, chiamata all'epoca Montagna alta.
Il panorama è a 360 gradi e va da tutta la valle della Lima alle cime più elevate dell'Appennino tosco-emiliano, alle vallate del pistoiese, del modenese e del bolognese e quando è sereno in lontananza si scorgono anche le vette delle Alpi Apuane e le Alpi.
Partenza dal Capanno Tassoni
Prendere il sentiero 413 e seguire per "Croce Arcana".
Seguire il sentiero - molto semplice - fino al crinale "Passo della Croce Arcana".
Man mano che si sale il vento diventa sempre più forte.
Per strada incontriamo delle persone equipaggiato con "Kyte snow", una vela e uno snowboard, deve essere una figata.
Una volta in vetta appare la famosa Croce Arcana che da il nome all'omonimo passo.
Svoltare a destra in direzione nord verso Cima Tauffi, Libro Aperto seguire il sentiero CAI 00.
La vista è mozzafiato e guardando verso sud appare lo spigolino, Corno alle scale e il monte gennaio.
Un vista sulle mopntagne toscane e addirittura in un punto si vede addirittura il Mar Tirreno.
Arrivati al Colle dell'acqua Marcia, prendere a destra il sentiero CAI 417 che scende (abbastanza ripidamente) verso la forestale sentiero CAI 445, larga e ben visibile che ci riporta al Capanno Tassoni.