Ciao escursionisti!
Oggi mi presento per bene, mi chiamo Marco. Sono un molisano che vive a Roma e ho quarantacinque anni. Amo lo sport perché lo sport mi ha cambiato la vita. Vi racconto come.
Quindici anni fa vivevo a Milano e durante un giro in moto in Valtellina sono volato sul cofano di un’auto e poi sull’asfalto, distruggendo la mia Ducati Monster ma soprattutto mani, ginocchio, piatto tibiale, menisco e legamenti. A quei tempi ero un runner appassionato e avevo appena iniziato a fare triathlon. I medici non sapevano se sarei tornato a camminare bene, figuriamoci a correre! La loro indicazione era di non affaticare il ginocchio e non praticare sport d’impatto tipo corsa, bici fuori strada, sci, alpinismo… in sostanza potevo fare solo nuoto e camminata. .
Dieci anni fa vivevo a Bologna. Avevo ascoltato il consiglio dei medici. Ormai pesavo più di 100 kg, a causa del dolore al ginocchio non riuscivo più a fare le scale senza l’aiuto delle braccia, avevo forti dolori anche alla schiena e dormivo malissimo.
Dopo una risonanza magnetica, il verdetto dei diversi ortopedici consultati fu unanime: la cartilagine era compromessa e avrei dovuto installare una protesi. E se provassi a fare sport per migliorare le mie condizioni fisiche? Chiesi. La risposta fu un categorico no. Secondo loro avrei potuto fare danni ulteriori.
Solo che io sono un po’ cocciuto e tendo a fare di testa mia. Prima di passare a una protesi, volevo fare un tentativo.
Così ho trasformato la mia alimentazione diventando vegano, ho ripreso lentamente l’attività sportiva e, tra alcuni infortuni e tanti dolori, ho sentito che il mio corpo reagiva bene e stavo sempre meglio. In pochi mesi ho perso 20 kg e ho ripreso a correre, ad andare in bici, a nuotare e arrampicare senza problemi!
Per me però questo risultato non era abbastanza, volevo sfidarmi ancora e migliorare le mie prestazioni sportive.
Quindi mi sono dato diversi obiettivi che ho poi raggiunto nel corso degli anni come scalare la Tofana di Rozes e di Mezzo, Il monte Paterno, affrontare Scilla e Cariddi attraversando lo Stretto di Messina a nuoto (e vi assicuro che per me che ho sempre avuto timore del mare al largo non è stato facile), affrontare la salita storica delle Tre Cime di Lavaredo e quella durissima dell’Alpe di Siusi per godermi il paesaggio.
L’ultimo atto è stata la mezza maratona Roma-Ostia e mentre correvo mi sono commosso ripensando a quanto stavo male qualche anno prima, che avrei potuto avere una protesi, che ero lì sulle mie gambe e stavo correndo una mezza maratona. Tutto grazie alla mia determinazione e costanza.
Questo è stato il mio percorso fino a oggi e con l’emozione dell’ultima sfida, la mezza maratona, è scattato qualcosa.
Ho deciso di raccontare come l’essere umano può superare i propri limiti quando è determinato e ha un obiettivo, che naturalmente non deve essere spropositato. Lo farò con una gara tra le più dure, l’IronMan 70.3 di Cervia che si terrà il 17 settembre. Seguitemi per vedere come andrà a finire :)
Video Salita in bici Tre Cime di Lavaredo:
https://youtube.com/shorts/pPFPfp0OMVQ?feature=share
Video salita in bici Alpe di Siusi:
https://youtube.com/shorts/2s22pXWMHVk?feature=share
Video traversata Stretto di Messina:
https://youtu.be/dfKc_s-ynJE
Video Roma-Ostia:
https://youtu.be/XtTOQPNkC5c
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