Rifugio Città di Carpi dal Lago di Misurina, sentiero 120 invernale
Rifugio Città di Carpi dal Lago di Misurina, sentiero 120 invernale







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Descrizione itinerario
La partenza è dal Lago di Misurina, un lago aplino italiano sito nel comune di Misurina.
Siamo in Veneto, in provincia di Belluno e ci troviamo a 1754m sul livello del mare.
Il lago ha una profondità di circa tre metri (il punto più profondo è circa 5 metri) e considerando le bassissime temperature invernali normalmente ghiaccia completamente e ci si può camminare sopra.
E' sempre bellissimo arrivare al Lago di Misurina, si ha una bellissima vista e da un lato c'è il Cristallo e dall'altra parte le Tre Cime di Lavaredo.
Siamo arrivati al Lago circa alle 9 e le temperature sono molto basse: -17 gradi centrigradi.
Bisogna prestare attenzione all'abbigliamento, non partire troppo caldi perché il dislivello principale è quasi tutto nella prima parte del percorso e quindi dopo pochissimo ci si scalda e se si è vestiti troppo si rischia di sudare. Meglio optare per un abbigliamento a strati in cui facilmente riusciamo a togliere o mettere lo strato più esterno.
L'area di Misurina è considerata un'area fredda dove si raggiungono in inverno temperature davvero molto rigide, garantiscono un costante innevamento per tutto l'inverno.
Imboccato il sentiero si inizia subito una bella salita con un gran freddo, ma le pendenze ci fanno da stufa e iniziamo a scaldarci un po'. Siamo all'intero di un bosco di pini meraviglioso.
Il sentiero è largo e battuto.
Il trucco è quello di mettere le mani in tasca senza guanti per qualche minuti in modo da scaldarle.
Arrivati sui 2000m circa, ci troviamo ad un bivio, verso sinistra si va al Rifugio Col Del Varda, mentre noi procediamo sul sentiero 120 tenendo la destra verso Malga Maraia e Rifugio Città di Carpi.
A questo punto siamo in quota, ma per effetto dell'inversione termica e dell'esposizione al sole, siamo passati dai -17 ai -6 e la vista è spettacolare.
La vista arrivati a questo punto del percorso spazia sul Cristallo, le Tofane, il Sorapis ed è davvero stupenda e ci lascia a bocca aperta.
Il percorso a questo punto ricomincia a scendere e poi a risalire verso il rifugio Città di Carpi.
A questo punto siamo in vista della forcella Maraia a 2100m slm e del Rifugio Città di Carpi.
Il rifugio è quasi sempre aperto per le vacanze di natale, nelle altre settimane invernali è aperto il weekend (venerdì sabato e domenica).
La vista è meravigliosa e si ritorna dallo stesso sentiero fatto all'andata.
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Monte Cimone dal Lago della Ninfa
Monte Cimone dal Lago della Ninfa







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Descrizione itinerario
Una volta superato l'arrivo degli impianti un cartello avvisa che il sentiero è considerato di "Alta Montagna" e fa notare di dover prestare attenzione.
In effetti il sentiero si restinge e diventa più ripido.
Ho incontrato neve e un po' di ghiaccio, ma non ho neanche tirato fuori i ramponi (che consiglio sempre).
Una foto del crinale
Abiamo superato i 2000m slm e il vento inizia a soffiare veramente molto forte.
Con un gli ultimi sfrorzi e sempre seguendo il sentiero CAI 449 raggiungiamo la vetta dove sorge una stazione meteorologica.
Ed è statao posta una statua in vetta da cui si gode di un ottimo panorama.
Ci fermiamo per uno spuntino e una bevuta per poi riprendere il sentiero CAI 441 in direzione Lago della Ninfa anche segnalato come sentiero 13 comunale.
La discesa è bella tosta e ci sono dei balzi, per cui bisogna prestare un po' di attenzione, ma si perde quota molto rapidamente.
Si passa vicino al Lago dei Bagni, che era completamente ghiacciato e poi dalla Fontana Bedini in cui si può fare rifornimento di acqua.
Procede tutto bene finchè non incrociamo la pista da sci, a quel punto un freccia indica la direzione a destra, ma controllando la mappa e verificando sul GPS, mi convinco che non è così e prendo a sinistra dove ritrovo il sentiero corretto verso il lago della ninfa.
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Descrizione itinerario
Siamo nella Valle Tramontina dove si trovano i comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto e Meduno. Tra Meduno e Tramonti di Sotto si trova il lago artificiale dei Tramonti (o di Redona). Il clima mite estivo nelle zone dei torrenti ne permette la balneazione.
Una volta trovato parcheggio in località Pradiel a Tramonti di Sopra (a circa un'oretta da Podenone) basta seguire le indicazioni per le Pozze Smeraldine, sempre presenti e ben visibili.
Si costeggia il fiume Meduna su un sentiero adatto a tutti, inizialmente è asfaltato, poi diventa cemento e solo alla fine ci troviamo su sterrato/brecciato.
Dopo una mezz'oretta si arrivaad un ponte dove si vedono le cascate che alimentano le pozze e il fiume Meduna.
Se si accede alle Pozze Smeraldine da sotto basta seguire il corso del fiume.
In alternativa si può fare il sentiero del pescatore che ci fa salire ancora un po' e poi ridiscende verso le piscine di acqua naturali e cristalline.
In agosto c'è un po' di gente, per cui consiglio di arrivare presto per trovare il posto che più aggrada.
L'acqua è veramente cristallina è bellissima.
Se ci si vuole immergere o tuffare nell'acqua occorre scegliere bene la giornata, che sia molto calda visto che l'acqua è freddissima.
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Escursione a Punta Telegrafo (Monte Baldo)
Escursione a Punta Telegrafo (Monte Baldo)







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Descrizione itinerario
Punta Telegrafo non è la cima più alta del Baldo anche se si tratta di una manciata di metri, ma è sicuramente la vetta più famosa e frequentata del gruppo montuoso. Il panorama è meraviglioso e il rifugio offre un riparo comodo e delizioso.
Dalla strada si imbocca il sentiero CAI n.657 verso Punta Telegrafo.
Il sentiero inizia subito con una bella salita che continua e si fa sentire per tutti i quasi 1000m di dislivello in poco più di 4km. Si imbocca il sentiero che è deciso da subito e ci fa attraversare bellissimi mughi e dopo si stringe e tramite dei tornanti (zig-zag) ci fa salire di quota lungo il costone del Baldo, il Vallone Osanna, fino ad arrivare al rifugio, dove la fatica della salita sarà ampiamente ripagata dal suggestivo ambiente e dal bellissimo panorama che si apre verso il Lago di Garda.
Consiglio in estate di portare molta acqua perchè la prima parte del sentiero è poco ventilata e si suda molto.
Si passa in boschi e tra faggi e pini si intravede la vallata.
Seguendo sempre il sentiero il paesaggio cambia e diventa molto più roccioso
Si prosegue sempre sul sentiero 657.
Arrivato poco sotto il crinale si può decidere di procedere verso la vetta o girare verso il Rifugio CAI Punta Telegrafo, io e Sante decidiamo di andare al rifugio e la vista è notevole, al rifugio i cani sono accettati con piacere da parte dei gestori.
Dopo una bella birretta al rifugio e qualcosa da mangiare, si riparte verso la vetta.
Giunti in vetta purtroppo si è alzata una gran nebbia e non possiamo godere del paesaggio che immagino debba essere molto valido.
A questo punto siccome il tempo sta peggiorando e abbiamo poco tempo, decidiamo di fare un piccolo anello passando sul crinale
A T T E N Z I O N E - V A R I A N T E solo per Escursionisti Esperti - Tratto esposto
Il crinale per un esperto che non soffre di vertigini è uno spasso, incrociamo due Camosci che ci guardano straniti e si rimettono in marcia.
Incrociamo nuovamente il sentiero n.658 che ci riporta al rifugio Punta Telegrafo.
Il giro originale prevedeva di superare tramite il sentiero n.651 Punta Pettorina e poi prendere il sentiero N.66 poco prima di Forcella Valdritta e rientrare su sentiero 80 per rientrare alla macchina.
Siccome sentiamo tuonare decidiamo di rientrare dalla strada più breve
Nelle belle giornate terse dalla vetta del Monte Telegrafo (e lungo il percorso fatto) si possono scorgere il Lago di Garda, le vette del Gruppo del Brenta all'Adamello, del Lagorai, del Carega e del Pasubio, gli Appennini.
Ripercorriamo il sentiero di ritorno come l'andata e rientriamo all'auto.
Ci concediamo qualche foto al Lago e una birretta.
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Descrizione itinerario
Parcheggio a S. Uberto dove partono la strada e i sentieri che portano a Malga Ra Stua e Sennes. A luglio e agosto la strada è chiusa ma si può fare a piedi o usando la navetta al costo di 7€, che parte da Fiames a Cortina.
Per arrivare al rifugio Sennes sono 8,5km e 675m di dislivello, un percorso facilissimo.
Nonostante il sentiero sia facile e adatto a tutti, la vista è sempre al top lungo tutto il percorso.
Siamo a Ru de Ra Lainores a 1550 dove c’è la cascata del boite.
Acqua freschissima e trasparente.
Siamo arrivati in Val salata a 1920m, dove c’è la possibilità di prendere una “scorciatoia” che taglia dritto verso il rifugio al posto della salita più morbida del sentiero.
Lungo il percorso incontriamo molte persone con ebike, il percorso è adatto per andare in bici (mtb, gravel, ebike) a parte un piccolo tratto in salita molto ripido in cui si potrebbe dover spingere per qualche centinaio di metri.
Noi scegliamo la scorciatoia, immersi in una natura strepitosa!
Eccoci arrivati al rifugio Sennes a 2126m nel bellissimo parco naturale di Fanes-Senes-Braies. La vista a 360 gradi è stupenda.
A ritorno incontriamo delle bellissime marmotte che riesco a fotografare (con zoom)
La giornata si chiude qua, spero vi sia piaciuto anche il nostro video, se siete arrivati fin qua penso di sì per cui... iscrivetevi al canale :)
A presto!