Monte Adone
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Descrizione itinerario
Una volta arrivati in a Brento in Via Vallazza (Sentiero CAI 110) si incontra sulla sinistra l'imbocco del sentiero che ci porterà a fare l'anello di Monte Adone.
Procedendo si incontra un lago solidificato di roccia che contiene molluschi, conchiglie e resti marini pietrificati testimonia che un tempo questa area era sommersa dal mare.
Il paesaggio è tipico mediterraneo, si incontrano piante di asparagi, macchia mediterranea, lecci.
Il sentiero è ben tracciato e non troppo pendente, l'unica difficoltà è data dalla presenza di fango, quindi fate attenzione se ci sono state piogge.
Salendo un po' si apre il panorama
Arrivati in vetta si incontrano delle strutture rocciose (torrioni) lavorate dagli agenti atmosferici: le torri di Monte Adone. Le strutture sono molto belle e affascinanti, si possono quasi sfiorare dal sentiero che passa veramente molto vicino, punto strategico per ammirare le torri.
Procedendo si arriva sul punto più alto Monte Adone dove c'è il libro di vetta
Per il ritorno si prosegue dritti e si gira a destra sul sentiero 110 e poi si incontra la strada che ci riporta verso il parcheggio (sentiero CAI 912).
Consigli per mangiare: Vecchia trattoria Monte Adone, ottima vista sulla valle e piatti tipici (NB non arrivate troppo tardi, la cucina chiude presto!)
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Appena partiti abbiamo deviato subito per vedere una vecchia abbazia (ben nascosta dalla strada), un posto incatevole rimasto immerso nel fascino del medioevo.
L'abbazia è sconsacrata dai tempi di napoleone ed di proprietà privata di un libraio che si è trasferito dal centro di Bologna in questo luogo incantato. Molto gentile ci ha fatto visitare la sua proprietà.
Il sentiero procede su strada asfaltata e bisogna girare sulla destra seguendo le indicazioni Sentiero N.8 segnalati anche dai classici segni del CAI ovvero con i colori bianco e rosso.
Inizia la salita e man mano che si sale si calpesta un tratto dell’antico percorso della Piccola Cassia, che conduceva i pellegrini verso Roma, e si attraversano borghi storici ben conservati, capaci di trasmettere ai visitatori tutta la magia e il fascino dei secoli passati.
Si arriva in cima e sul crinale si torna a camminare per un tratto su asfalto.
I pali dell'alta tensione - alcuni dei quali decorati con i colori dell'italia - si stagliano sul bellissimo panorama.
Si riprende il sentiero che ci regala sempre un panorama diverso e mai scontato.
Proseguendo si arriva in un punto panoramico veramente incantevole con vista sulla valle del Samoggia, particolarmente suggestiva durante la fioritura delle ginestre.
Si prosegue nel borgo Isola e Borgo Stella con delle case medioevali perfettamente conservate e si rientra riprendendo la salita subito a sinistra di Mongiorgio.
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Il Comune di Castelvetro di Modena è stato abitato sin dall'antichità e il suo centro storico molto suggestivo, ricco di torri e campanili, è perfettamente conservato e consiglio di allungare l'escursione per visitarlo.
Una volta parcheggiato davanti al cimitero di Castelvetro (dove c'è un bel parcheggio), prendiamo la Via del Cimitero, dando le spalle al centro storico e costeggiando sul lato sinitro il cimitero che abbiamo di fronte a noi, iniziando così la salita.
Dopo appena 1km siamo già immersi nella bellezza dei vigneti, che sono coloratissimi visto che siamo a fien ottobre, in pieno autunno.
In zona ci sono delle acetaie ma purtroppo la domenica sono chiuse, quindi se volete visitarle è meglio prendere appuntamento.
Proseguiamo sempre su Via del Cimitero e man mano che saliamo ci accorgiamo che i vigneti tingono di colori splendidi queste colline.
Ci incamminiamo verso il borghetto di Levizzano per pranzare.
Dopo una sana pausa riprendiamo la discesa per la stessa strada fatta per arrivare a Levizzano, ma in direzione opposta verso Castelvetro, finchè troviamo il cartello che indica l'Oratorio di San Michele, indicazione che seguiamo che ci fa deviare verso sinistra.
Più o meno a metà strada tra Castelvetro e Levizzano troviamo questa struttura probabilmente pre-cristiana, con una facciata molto suggestiva, il portale probabilmente è medioevale. Da qui si gode di una vista magnifica.
Decidiamo di fare un salto nella collina di fronte per una breve degustazione di vino, costeggiando i vigneti e poi rientriamo per la stessa strada fatta all'andata fino al cimitero di Castelvetro di Modena.
Castelvetro è una delle patrie del lambrusco e in generale una zona dove si possono trovare tanti dei tipici vini dei colli modenesi.
Una bellissima giornata autunnale!
Guarda il video:
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Una volta incamminati incontriamo subito una famossissima cantina, parliamo di Bellavista.
Seguiamo per il sentiero e incontriamo i primi cartelli che indicano Monte Alto (651m slm).
Il panorama è già spettacolare e spazia sulle valli di Franciacorta.
Abbiamo due possibilità o facciamo il classico sentiero 7 dei Castelli o la "Scala Santa", una variante che ci permetterà di guadagnare quota.
Propendiamo per il sentiero N.2 la "Scala Santa" e iniziamo a salire lungo il percorso che passa in mezzo al bosco, in cui si incontrano anche castagni.
Finalmente si arriva alla "Scala santa" e si capisce il perchè del nome :)
La salita è piuttosto faticosa, ma niente di così drammatico.
La vetta è in vista e con qualche passo in più arriviamo nel punto più panoramico di Monte Alto (651m slm).
Piccolo panino, acqua e ci avviamo verso la discesa sull'altro versante.
La discesa è più morbida e passiamo in questo bellissimo bosco pieno di castagne che successivamente lasciano il posto ai dei leggeri pendii dove si trovano le vigne
Ed eccoci arrivati finalmente alla prima delle cantine che si possono visitare: La Fioca.
A questo punto ho spento il mio gps per ovvie ragioni :)
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Descrizione itinerario
Il giro è un anello ed è uno dei più bei percorsi che ho fatto intorno al Corno alle Scale.
Colori meravigliosi, autunno pieno in tutto , tranne nelle temperature che avrei definito estive.
L'escursione è adatta a tutti non presenta particolari difficolta, molto panoramica.
Il nostro sentiero è
CAI 333.
Passando in mezzo al bosco, si esce su una radura che fa un bel giro laro e molto panoramico prima di girare su se stesso in un tornante verso il monte Spigolino.

Arrivato allo spigolino si procede verso il "Lago Scaffaiolo", in cui si può trovare ristoro presso il Rifugio Duca Degli Abruzzi.
Consiglio una sosta in questo punto, bello, panoramico.
Dietro il rifugio molte persone praticano parapendio e non è difficile - nelle giornate con con condizioni favorevoli - trovare dei gruppetti di persone che si lanciano con il parapendio.
Terminata la sosta ci si inammina verso il Corno alle Scale seguendo il sentiero 00 ben visibile e segnalato.

Passando dal Passo dello Strofinatoio
Arrivando infine sul Corno alle Scale seguendo il sentiero 00 dove il panorama è davvero mozzafiato
Dal Corno alle Scale imbocchiamo il sentiero 335 che ci riporta dritti al parcheggio.
Guarda il video per farti due risate: