Appia antica, Castel Gandolfo, Ariccia, Lago Albano e di Nemi, Ariccia, Frascati e Parco degli acquedotti
Appia antica, Castel Gandolfo, Ariccia, Lago Albano e di Nemi, Ariccia, Frascati e Parco degli acquedotti







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Oggi ho preso la mia gravel e ho fatto uno di quei giri veramente spettacolari, passando per posti stupendi con viste mozzafiato, belle salite, tanta natura e bellissimi paesi.
Sono quelle cose per cui penso che valga la pena campare.
Partenza da Piazza San Pietro, si va verso la pista ciclabile del lungotevere, davanti a Castel dell'Angelo.
Si prende verso destra, costeggiando il Tevere (che abbiamo sulla nostra sinistra), fino al ponte Palatino che si trova subito dopo (a sud) dell'Isola Tiberina.
Attraversiamo il Tevere e ci dirigiamo verso il Circo Massimo che superiamo e imbocchiamo lo stradone Via Di Porta San Sebastiano che ci porta dritti dritti verso l'Appia Antica.
L'Appia Antica è lunga circa 16km e parte da Piazzale Numa Pompilio e arriva a Frattocchie/Santa Maria della Mole. Per me il vero inizio del percorso è da Piazzale San Sebastiano con una bella discesa piena di sanpietrini.
Quindi prepariamoci a traballare per un bel po', perchè appunto l'appia antica è lastricata inizialmente da San Pietrini, ma poi ci sono lastroni lavici.
NB: ci sono dei single track sui lati dell'appia antica che rendono più confortevole il percorso :)
L'appia antica è una meraviglia, lungo il percorso ci sono resti storici, catacombe cristiane (es San Callisto e San Sebastiano), Ville Romane e tante altre meraviglie che potete trovare su una qualsiasi guida turistica di Roma, per cui non mi dilungo più di tanto.
Arrivati sull'Appia antica sud si lascia il classico lastricato per un più comodo single track, che a volte diventa una vera e propria carrareccia, ma rimane il fascino di questa bellissima strada millenaria.
Terminata l'Appia Antica, ci si immette in una strada asfaltata abbastanza trafficata, sarà un sollievo dopo sanpietrini e sassi, ma è meglio prestare molta attenzione poichè ad un certo punto si attraversa un tunnel molto buio anche in pieno giorno e mi sono stati veramente molto di aiuto i faretti anteriori e posteriori.
All'uscita dal tunnel siamo giunti al Lago Albano, che rimane sulla sinistra, mentre iniziamo una bella salita che ci porterà a Castel Gandolfo, davanti alla residenza estiva del Papa.
La vista è stupenda e dall'alto si nota ancora meglio che il Lago Albano, come il lago di Nemi, sono di origine vulcanica, si vede la bocca del vulcano, che ormai è completamente ricoperta da rigogliosa vegetazione.
Siamo nella zona dei castelli romani, dove molti scappano in estate per trovare un po' di refrigerio.
Castel Gandolfo è situato a 426m slm, la salita ci alza di quasi 400m, teniamo a mente che partiamo dai 20m slm circa del punto più basso del lungo tevere.
Con un po' di sali-scendi, ma sempre rimandendo sulla stessa quota si prosegue verso Ariccia e poi verso Genzano di Roma e poi si prende uno sterrato (inizialmente semi asfaltato) che ci fa scendere rapidamente verso il lago. Attenzione, ci sono moltissime buche profonde nel primo tratto di discesa.
Costeggiamo tutto il Lago di Nemi su strada sterrata e poi asfaltata e poi si ricominciamo a salire costeggiando in parte il Lago Albano dal lato sud/est puntando verso Rocca di Papa dove toccheremo il punto più alto di tutto il giro, a 680m slm.
La salita per Rocca di Papa è veramente tosta, 12km e ci sono punte del 14%, bisogna prenderla con calma o essere molto allenati.
Verso la fine della salita decido che è ora di pranzare e mi concedo una bella birretta fresca con una super vista sul lago.
Ripartito dopo essermi rifocillato, faccio qualche km di leggera salita e punto dritto verso Frascati.
La strada è tutta asfaltata e passo da Squarciarelli e Via XXIV maggio e arrivo nella piazza di Frascati.
Faccio qualche foto e riparto subito verso Roma, verso il parco degli acquedotti.
Via Tuscolana è molto grande e bisogna prestare molta attenzione nei giorni in cui c'è traffico, io non ho trovato molta gente considerata l'ora e il giorno.
Sempre dritti fino alla fermata "Anagnina" dove prendo il sottopassaggio, attraverso la strada e mi immetto su Via Lucrezia Romana, dove arrivo all'accesso al Parco degli Acquedotti.
Lo spettacolo inizia subito e lo sterrato è molto comodo.
Dopo qualche centinaio di metri svolto a sinistra per andare incontro all'acquedotto Claudio.
Il Parco degli Acqudotti è a sud-est di Roma e rappresenta uno dei polmoni verdi della città, 240 ettari di bellezza e resti di un passato grandioso della civiltà romana.
L'ombra offerta dall'acquedotto Claudio è veramente invitante e soffia un venticello meraviglioso.
In latino Aqua Claudia era uno dei più importanti acqudotti romani, i lavori molto costosi iniziarono nel 38 d.c. dall'imperatore Caligola e terminarono nel 52 d.c. sotto il principato di Claudio. Lungo 46.406 miglia romane, poco più di 68km e mezzo portava più di 2000 litri d'acqua al secondo a Roma.
Ma riparto subito rallentando il passo proprio per godere di queste meraviglie.
Lo sterrato è morbidissimo e vedo in lontananza di bellissimi pini italici che tanto si notano dalle parti di Roma.
Rientro sull'appia antica (la parte a nord) e percorro a ritroso il percorso fino a Piazza San Pietro.
Che giornata meravigliosa!
Consiglio a tutti questo itinerario, sono veramente felice di poterlo condividere con chiunque voglia farlo.
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Nuovo viaggio su due ruote e nuove avventure con il gruppo dei veneti.
Abbiamo pensato di unire due ciclovie stupende e passare un bellissimo weekend in bici attraversando Treviso, Jesolo, Venezia Lido, Pellestrina e Chioggia.
Raccomandazioni per chi fa la Greenway: in caso di pioggia assicurarsi di avere delle bici con gomme adeguate perchè si formano pozzanghere e fango. Ci sono alcuni tratti soleggiati che potrebbero risultare molto caldi e torridi in estate per cui consiglio di portarsi molta acqua.
Lungo la strada ci si può fermare in una delle tante osterie o in uno dei bar dei paesi limitrofi, sulla grenway si trovano anche due bici grill tra cui mi ricordo il "Camporea" e subito dopo ce n'è un altro sempre a Musile.
Suggerimenti per chi volesse fare solo la ciclovia E5 delle isole, occorre controllare i treni e il trasporto bici da venezia a chioggia o viceversa, per chi volesse farla tutta diventa anche più complicato, perchè occorre arrivare fino a Treviso e se si noleggia una bici, poi bisogna riportarla. Il percorso E5 è di circa 25km adatto a tutti, unico neo, i battelli caricano 4 bici alla volta e nonostante ti facciano il biglietto per la bici, nessuno garantisce il trasporto (andare alle fermate per tempo e non rischiare di prendere l'ultimo battello).
Partenza da Treviso, siamo partiti dalla bellissima porta San Tommaso, dove domina il Leone di San Marco.
Anche se l'inizio vero della ciclovia Greenway del Sile è alla Galleria Alzaia
il meteo non promette niente di buono, m siamo carichi e partiamo lo stesso, cosa vuoi che ci facciano due gocce d'acqua.
Usciti dalla città si parte con una strada bianca e si costeggia il fiume Piave che continua imperterrivo verso il mare.
Non ci sono particolari difficoltà è un lungo tratto pianeggiante.
Dove si la greenway si trasforma prima in pista ciclabie e e poi qualche tratto su strade poco battute.
A questo punto prendiamo il primo battello a Punta Sabbioni, passando dalla località Cavallino, il battello che ci porta al Lido Di Venezia, Santa Maria Elisabetta.
Il costo del biglietto è 7,5€ e 1€ per la bici. Se siete gruppi numerosi, meglio avvisare e prenotare che a volte sui battelli accettano solo 4 bici.
Ma prima di partire tappa da "Fra Goloso" per degustare una spuma e rabosetto
Prima notte al Lido di Venezia
Il secondo giorno andiamo a visitare il Faro Alberoni, si passa tra piste ciclabili a "pelo d'acqua"
e poi diventa più selvaggia, con sterrati, single track e un passaggio sulla sabbia con delle assi di legno
e finalmente arriviamo al bellissimo pontile
Di fianco al pontile c'è il famosissimo "MOSE" che dovrebbe bloccare l'acqua alta a Venezia, agendo sulle maree.
Quasi ci si dimentica del fatto che si è a due passi di una delle città più belle del mondo: Venezia.
Vale la pena fare questa strada, è stupenda e il faro è un posto bellissimo.
Andiamo a prendere il battello rifacendo una piccola parte della strada fatta all'andata, ma tenendosi verso nord, con il mare a sinistra e si arriva al battello.
Da punta Alberoni prendiamo il battello che ci porta a Santa Maria del Mare, isola che attraversiamo tutta fino in fondo da nord a sud per riprendere poi un battello che ci porterà a Chioggia.
Attenzione che l'ultima fermata Caroman del battello non accetta bici, bisogna recarsi alla fermata Cimitero.
Dopo una mezz'ora di navigazione si arriva a Chioggia.
Ci si potrebbe fermare qua, ma noi abbiamo voluto aggiungere qualche km e siamo arrivati a Camponogara aggiungendo una trentina di km di cui venti di strada bianca e sterrata.
Giro bellissimo che consiglio a tutti, anche alle famiglie!
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Mi sono appena trasferito a Roma e becco subito una domenica con un sole fantastico! Fa talmente caldo che uso i guanti di mezza stagione e non metto neanche i copriscarpa :D
Considerando che siamo al 6 febbraio, la smania di fare un bel giro è fortissima: voglio andare al mare, in bici!
Prendo la mia gravel e mi reco a San Pietro a Città del Vaticano, punto di partenza di questo giro spettacolare che ho fatto.
Premetto che il giro è al 50% su pista ciclabile e l'altra metà è su sterrato, per cui consiglio di farlo solo con gravel e MTB con gomme buone per non forare. Ho incontrato solo una interruzione sulla pista ciclabile all'altezza del gazometro nel quartiere Ostiense, dove si esce per un attimo dalla ciclabile e si devono fare 500-600 metri di strada in cui bisogna prestare attenzione, ma per il resto è un giro in tutta sicurezza e piacevolissimo.
Si tratta di fare 45 km con molto sterrato, per cui consiglio di avere un buon allenamento o in alternativa di arrivare a Ostia e tornare in treno, io ho deciso di farla tutta A/R in bicim circa 90km, con calma in circa 4 ore.
La pista ciclabile lungo il tevere è uno spettacolo.
Immersi nella storia, la pista cilcabile "Regina ciclarum" affascina, colpisce e affonda!
Fate attenzione a qualche vetro qua e la che potreste trovare sulla ciclabile cittadina.
La pista è frequentata, per cui procedo con attenzione.
All'altezza del Gazometro bisogna lasciare la ciclabile e uscire su strada, si tratta di poche centinaia di metri, ma bisogna prestare attenzione in quanto sono strade molto frequentate.
Mi fermo a osservare il Gazometro, il più grande d'Europa, costruito da Andaldo tra il 1935 e il 1937.
Rientrati sulla pista ciclabile, sempre il sicurezza fuori dalla strada automobilistica, continuo a dirigermi verso sud, verso il mare.
L'ultimo tratto di pista ciclabile asfaltata è rossa ed è in una zona molto poco frequentata, quindi gas a manetta, mi sono fatto la mia bella tirata!
La seconda metà della ciclabile è su sterrato e inizia lo spettacolo.
Di tanto in tanto la pista ciclabile è segnalata con dei cartelli che riportano le due direzioni "Roma" e "Mare".
Lungo la strada troviamo strade sterrate e anche single track in mezzo ad un canneto meraviglioso.
Dopo questi posti stupendi, ricomincia la ciclabile che ci porta a Fiumicino.
e continau così fino a Fiumicino
E dopo qualche km si arriva al mare!
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Oggi andiamo in bici all’autodromo Enzo Ferrari di Imola che tre o quattro volte all’anno viene aperto per un’oretta alle bici.
Arrivando da nord prima dell’uscita di Imola c’è la biglia con il pirata Marco Pantani sempre nei nostri cuori
Il percorso si fa in senso antiorario su 4909m e 50m di dislivello, con un paio di salite con pendenza max 6%
Ho 50 minuti a disposizione e vorrei fare 5 giri arrivando a fare poco meno di 25km
Se non lo avete già fatto iscrivetevi al canale escursionista.org
È veramente emozionante essere qua, su questo storico circuito automobilistico, in bici sulla griglia di partenza della formula 1. l’autodromo l’avevo sempre visto nelle gare… così…
Ma oggi niente motori, ci sono solo bici e c’è un tramonto bellissimo!
Se voglio fare 5 giri ora tocca pedalare!
Il percorso prevede 12 curve a sinistra e 9 a destra e 3,5 km di rettilinei.
Subito dopo gli spalti si affronta la prima salita, la più tosta del giro, pendenza quasi 6%, ma devo farla a tutta se voglio completare i 5 giri!
Dopo la salita mi godo un po’ di discesa.
Che spettacolo…
Il primo giro è finito e si riparte.
Il mio pensiero va al grande Airton Senna che proprio in questo autodromo purtroppo ha avuto l’incidente mortale che ce lo ha portato via.
Dedico a lui questo ultimo giro, ma è ora di sbrigarsi che il circuito sta per chiudere.
Grazie per aver guardato il video, ricorda di fare like e iscriverti al canale escursionista.org
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Bar to Bar, Barbaresco to Barolo in gravel. Bici, colline, vino, nocciole tra i borghi delle Langhe
Benvenuto su escursionista.org, iscriviti al canale youtube e fai un like se ti piace il video.
Sono partito da Bologna e dopo tre ore di autostrada sono finalmente arrivato nelle Langhe. Punto di partenza Castiglione Falletto. Si inizia a salire, si vedono le vigne e le bellissime colline.
Il programma è fare 137km e 3100 metri di dislivello, in gravel, assaggiando gli ottimi vini rossi della zona.
Iniziamo subito sbagliando strada, prendiamo uno sterrato meraviglioso, in mezzo a colline spettacolari, una vista stupenda, la strada dei sogni di qualsiasi ciclista in gravel. E' una bella discesa impegnativa, ma vale la pena.
Ritrovato il percorsi si continua su strade poco trafficate, ma con una vista stupenda e siamo circondati da questa uva che cresce su queste bellissime colline e che molto prova diventerà un ottimo vino rosso.
Ma ecco che l’incantesimo viene interrotto da un cartello: pendenza del 15% e si inizia a salire!
La nostra prima tappa a Monforte d’Alba, nome che viene da un castello medioevale che si trova nel paese.
E salendo salendo siamo arrivati a Serravalle Langhe e ci portiamo a 762m sul livello del mare.
Siamo nelle Alte Langhe a Bossolasco e al posto dei vigneti troviamo boschi e la famosa nocciola Tonda Gentile delle Langhe.
Salite e discese spezza gambe iniziano a mietere le prime vittime.
Si continua su sterrato e la prima giornata sta per finire. Stanchi ma soddisfatti
Buongiorno, partiamo subito su sterrato e alle 10:30 ci fermiamo per la prima tappa all’osteria del Peso. Iniziamo con il Dolcetto.
Super salita verso Neive, entriamo in un altro mondo, lungo la strada incontriamo vitellini e poi UN allevamento di pecore e maiali.
Ed eccoci finalmente a Barbaresco, capitale del vino omonimo, famosa in tutto il mondo e Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Il Barbaresco DOC proviene da uva coltivata nel territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso e nella frazione di San Rocco Seno d’Elvio di Alba. Vitigno nebbiolo, resa max per ettaro 80 q.li, gradazione alcoolica minima 12,5% Invecchiamento obbligatorio due anni di cui almeno uno in botte Qualifica “riserva” qualora sia sottoposto a un periodo d’invecchiamento di 4 anni
Siamo ad Alba
Territorio fertile in viti, gelsi, cereali e in tartufi squisiti e ricercati. Vi prosperano le industrie del vino e della seta, e il commercio vi è agevolato da molte e buone strade.
Così diceva GUSTAVO STRAFFORELLO, LETTERATO E PATRIOTA DEL RISORGIMENTO, a Torino nel 1891
Costruito intorno alla metà dell’XI secolo in cima a una collina, il Castello di Grinzane Cavour domina, con la sua bellezza e l’architettura inconfondibile, lo stupendo panorama delle colline di Langa, oggi patrimonio dell’umanitàtutelato dall’UNESCO con i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
Si torna a salire verso La Morra, poco prima di arrivare c’è un punto panoramico incredibile. La Morra è una delle capitali del Barolo, situata in cima a una collina.
Ed eccoci arrivati finalmente a Barolo, bellissimo borgo medioevale che dà il nome al famosissimo vino. A differenza degli altri Borghi della zona, non sorge su una altura ma su un altopiano, in una valletta. Tra le varie spiegazioni intorno all'etimologia del nome Barolo quella più accreditata lo fa derivare dal celtico bas reul, chesignifica appunto luogo basso.