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Lago Federa, Rifugio Croda da Lago da ponte Ru Curto
Lago Federa, Rifugio Croda da Lago da ponte Ru Curto
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Descrizione itinerario
Si parte dal punte di Ru Curto e il giro di oggi ci porta al Rifugio croda da lago Palmieri vicino al bellissimo lago Federa sotto le pareti del Massiccio Croda da Lago.
Sono circa 12 km e 600m di dislivello seguendo sempre il sentiero 434
Lungo il percorso saremo prevalentemente in mezzo a boschi ed abetaie, torrenti, ponti di legno e con dei punti panoramici niente male.
5 torri di cortina sono nel gruppo del Nuvolau e sono famose pareti di arrampicata che arrivano a 2361m di altezza.
Ammiriamo le poderose pareti della Croda rossa che si erge fino a 2965m di altezza.
La sua vetta fu conquistata per la prima volta il 20 luglio 1878, dal noto Michel Innerkofler ed è stato un teatro di battaglie della prima guerra mondiale.
C'è anche una spolverata di neve, nonostante siamo a metà agosto :)
Si arriva ai Cason de Fornin e si prosegue sempre verso "rifugio croda da lago" con il sentiero 434.
Facendo attenzione all'ultimo tratto di salita (c'è del fango, è ripida e scivolosa), si arriva finalmente in quota (oltre 2000m).
Dopo un bella discesa eccoci arrivati al Lago Federa 2046m di altitudine, il posto è incantevole, magico, quieto e incontaminato in breve: uno dei più bei laghetti di montagna delle Dolomiti.
Crocevia per numerose escursioni e anche la famosa alta via numero 1 dolomitica, percorso escursionistico lungo circa 150 km, situato sulle Dolomiti orientali, che parte dal lago di Braies e arriva a Belluno ed è segnalato con un triangolo blu, all'interno del quale è segnato il numero 1.
Si può ammirare oltre a Cortina d'Ampezzo, anche i massicci della Croda da Lago, Croda Rossa, Cristallo e Sorapis.
Spettacolare è la cornice rocciosa della Croda da Lago con le sue pareti, torri e guglie.
Il rifugio palmieri è anche un rinomato punto di partenza per le escursioni alla malga Federa o uno degli altri innumerevoli percorsi nel regno delle Dolomiti Bellunesi.
Durante le giornate più calde d'estate, spesso qualche coraggioso mette i piedi nell'acqua del lago per rinfrescarsi. In più, da qui si può godere del bellissimo paesaggio offerto dalla natura, oltre a Cortina d'Ampezzo, potendo ammirare i massicci della Croda da Lago, Croda Rossa, Pomagagnon, Cristallo e Sorapis, come anche la fauna tipica del Lago Federa.
Una peculiarità del Lago Federa è il livello dell'acqua che sia d'estate che d'inverno rimane sempre costante. Questo è probabilmente dovuto alla presenza di una o più sorgenti sotterranee.
Tuttavia, intorno al lago si intrecciano anche una moltitudine di miti e leggende, come quella di un drago perfido che, invidioso della bellissima città di Miliera, decise di distruggerla. Dopo questo atto si rifugiò tra queste montagne, esponendosi al sole nell'erba ai piedi della Croda da Lago e sotterrando una conchiglia. Con lo sciogliersi delle nevi, ben presto la conchiglia si riempì di acqua e fu così che nacque il lago…
Subito dopo il rifugio (vedi foto di copertina) c'è il Becco di Mezzodì.
Il rifugio dispone anche di una spettacolare sauna finlandese, da provare quando ci sarà la neve.
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Descrizione itinerario
Per raggiungere le 5 Torri ci sono vari modi:
1. salendo a piedi parcheggiando alla Baita Bain (tempi fino al rifugio Averau 2h)
2. prendendo la seggiovia dalla Baita Bain fino al Rifugio Scoiattoli (tempi fino al rifugio Averau 30minuti)
Per maggiori informazioni sul percorso 1: http://www.escursionista.org/-/cortina-5-torri-rifugio-scoiattoli-rifugio-averau-
In entrambi i casi si passa vicinissimi alle bellissime 5 Torri dell'Averau (o di Cortina) in un paesaggio stupendo.
A destra rispetto alle 5 Torri si nota benissimo la Croda Da Lago
La bellissima Croda Rossa
E il gruppo delle tofane
Una volta arrivati al Rifugio Averau, si apre davanti ai nostri occhi un altro spettacolo: il passo Giau, da cui possiamo vedere il Civetta.
A questo punto prendiamo a destra del rifugio averau e seguiamo il cartello che indica "ferrata".
Il sentiero è esposto ma mai pericoloso, si procede su sfasciumi e parti detritiche fino all'attacco della ferrata in circa 15 minuti.
Essendo il 16 agosto c'è un bel po' di gente e bisogna fare la fila per salire.
La ferrata è verticale, ma cortissima, molto simpatica e adatta a tutti, l'unico problema è che non essendoci una via per il ritorno occorre alternarsi con le persone che scendono. Per questo consiglio di andare piuttosto presto la mattina ed evitare inutili perdite di tempo.
Una volta terminata la ferrata si sale per un sentiero esposto su detriti e sfasciumi e in altri 15 minuti si arriva alla croce di vetta.
La vista è meravigliosa e spazia su tutte le dolomiti ampezzane e numerose altre vette come il Civetta, Marmolada, Croda da Lago, Croda Rossa e tante altre.
In particolare mi sono innamorato di una vista stupenda sul Monte Nuvolau e il rifugio Omonimo.
A ritorno ho beccato un po' di acqua, grandine e neve (si il 16 agosto) ma niente di che, per me che arrivo da Bologna (38°C) è piuttosto piacevole.
Mi fermo a mangiare al Rifugio Scoiattoli che ormai lo considero un ristorante chic in quota.
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Profilo altimetrico
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Descrizione itinerario
Dal Rifugio Baita Bàin de Donès subito a sinistra prendiamo il sentiero CAI n. 424.
Si passa vicino ad un laghetto basso ma molto carino.
Si incrocia il sentiero n. 425 e lo prendiamo in direzione rifugio 5 torri - Rifugio Scoiattoli.
Iniziamo a salire e ci accompagna la Tofana di Rozes in tutta la sua bellezza e maestosità.
Arriviamo nei pressi del Rifugio 5 torri e sulla sinistra si apre lo spettacolo e vediamo moltisisme vette come la Croda da Lago, il Pelmo ecc..
Superiamo il rifugio e seguiamo sempre il sentiero verso destra, salendo in direzione Rifugio Scoiattoli.
Siamo sotto le 5 Torri ed è meraviglioso vedere questa roccia dolomitica a portata di mano.
Molti climber sulla torre grande
Arrivato al Rifugio Scoiattoli, sosta pranzo e ci godiamo lo spettacolo
Dal rifugio non è specificato ma potrebbe essere n. 439 o 440) direzione Rifugio Averau.
Vista dall'averau è veramente eccezionale
Vista vetta Tofana di Rozes
Il tempo vola e mi accorgo di essere rimasto a bocca aperta per un bel po'. Si riparte.
A ritorno rientriamo verso il rifugio Scoiattoli e poco prima prendiamo a sinistra la strada bianca che scende sotto gli impianti fino alla Baita Bàin de Donès accompagnati dai classici fischi delle marmotte.
Per chi volesse prendere la seggiovia meglio informarsi sugli orari, di solito chiude alle 17.
La discesa si fa sentire (più ripida rispetto all'andata).
E' un sentiero adatto a tutti, consiglio comunque abbigliamento e scarpe adeguate.