Lago d'Iseo, Monte Isola e Franciacorta in bici
Lago d'Iseo, Monte Isola e Franciacorta in bici







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Era un bel po' che mi ero ripromesso di tornare in Franciacorta e farmi un giro in bici.
Siamo in Lombardia in provincia di Brescia.
Il Lago d'Iseo detto anche Sebino è di origine glaciale, parte della riserva protetta della biosfera UNESCO della Val Camonica - Alto Sebino è profondo 185m e misura 65,3 km quadrati.
All'interno del lago c'è Monte Isola, un'area di 4,5 km quadrati ed è l'isola lacustre più grande d'Europa. Il punto più alto dell'isola è a 600m sul livello del mare dove si può ammirare il più bel paesaggio del Lago d'Iseo direttamente dal Santuario della Madonna della Ceriola risalente circa alla metà del V secolo.
Il consiglio che tutti mi hanno dato è quello di fare il giro del lago in senso orario, per meglio godere del panorama, è così abbiamo fatto.
La partenza è in discesa e su un percorso misto di strade, sterratini e brecciati (qualche piccolo tratto anche di ciottolato).
Qualche km dopo si arriva alla stazione di Povaglio in cui consiglio vivamente di fermarsi al consiglio di fermarsi alla "Locanda del Viandante", il bar della stazione prepara cibi e bevande e si può degustare un bicchiere o un piatto su sedie che affacciano direttamente sulla ferrovia e con una deliziosa vista sulla torbiera.
La riserva delle Torbiere del Sebino è stata dichiarata zona umida di importanza internazionale e dalla locanda è possibile godere di una bellissima vista, magari accompagnata con un calice :)
Proseguendo sul percorso si arriva al lago utilizzando delle strade con molte ciclabili.
Il percorso lungo il Lago è estremamente panoramico e ci sono degli scorci davvero spettacolari.
In alcuni punti il giro del lago diventa davvero spettacolare e ci sono delle strade storiche scavate nella roccia a picco sul lago, con una vista straordinaria.
Scegliete uno dei tanti punti in cui ci si può imbarcare con le bici (accettano anche gruppi con 10 bici) e andate a Monte Isola (o Monteisola).
Bellissimo borgo, sull'isola non possono accedere auto (neanche i residenti), salvo le auto di pubblica utilità. Si può girare liberamente in bici.
La salita per il Santuario della Madonna della Ceriola è davvero tosta e tecnica (se viaggiato con baglio, consiglio vivamente di lasciarli nell'hotel o da qualche parte che ve li tengano), il primo tratto è un ciottolato (si può evitare facendo qualche km in più su asfalto), co punte anche del 22%.
Una volta arrivati a località Cure, dopo un breve tratto di asfalto, vi troverete davanti ad uno spiazzo e da lì a sinistra parte il trekking verso il santuario.
Si tratta una salita durissima e su pietra e dopo la prima sui ciottoli che ha già infiammato le gambe, questa seconda salita vi darà il colpo di grazia.
Arrivati nei pressi del santuario scegliete la strada "semplice" perchè l'altra non si fa in bici (rocce e scalini) che vi porterà su all'ingresso del complesso dove dovrete lasciare le bici incustodite.
La grande fatica viene ripagata da una vista spettacolare.
Potete dormire sull'isola oppure riprendere il traghetto e continuare il tour fino ad Iseo.
Una volta terminato il giro del Lago, ci siamo diretti verso Corte Franca e la zona dove la densità di cantine aumenta incredibilmente. Bellissime stradine poco trafficate in mezzo alle vigne.
Il tour fatto in bici tocca: Berlucchi, Solive, La Fiòca, Ferghettina, Mosnel, ma ci si può allungare verso Bellavista, Bosio e tante altre sempre nella stessa zona :)
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Strade Brute è un evento ciclistico gravel non agonistico che si svolge nella zona Franciacorta.
Sono circa 115 km e 2000 metri di dislivello.
Si può partecipare alla gara con MTB o gravel, noi siamo andati con le nostre gravel e bikepacking/borse.
Ringirazio Silvio che ha rivisto la traccia della gara e ha creato un giro pazzesco, molto tecnico e che può mettere a dura prova qualsiasi bici e noi lo abbiamo fatto in gravel! (e con le borse ...)
Ma scoprite cosa abbiamo combinato in questa pazza giornata che definirei di "gravel-estremo", tra salite spezzagambe e discese tecniche sui ciottoli che ti distruggono le braccia e altro...
Una volta parcheggiato nel parcheggio antistante i campi sportivi e la chiesa, si parte e dopo pochissimo sulla strada c'è il birrificio Curtense a cui si può subito fare una prima tappa per caricarsi bene prima di affrontare il giro.
I primi 14km sono una alternanza di tratti asfaltati, sterrati, single track, ciottoli, stradine e poi si arriva alla prima salita, tostissima (12-18%) e una volta superata, si riscende a valle e poi c'è una leggera salita per una decina di km.
Anche questo tratto non è da sottovalutare in quanto il fondo stradale e davvero un alternarsi di stradine, brecciato, ciottolato, single track ecc...
Intorno al km 35 si riprende a salire intensamente e poi la discesa è tostissima, sia a salire che a scendere ci troviamo su fondo stradale molto sconnesso, complicato e tecnico a cui segue una super salita con punte del 18-20%.
Entrambe le salite e le discese sono super tecniche e c'è addirittura un tratto in cui è necessario scendere e portare la bici a mano perchè c'è un salto di un paio di metri in cui è meglio farsi aiutare da qualcuno.
Una traccia disumana che se fatta con i bagagli diventa una sfida davvero importante.
Sconsiglio di farla se non siete pratici di single track e discese tecniche su rocce e consiglio una MTB biammortizzata, andate in compagnia e mettete alla prova la vostra resistenza :)
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La ciclovia del sole è l'itinerario più importante che collegara tutto il paese isole comprese. E' parte integrante del percorsO EuroVelo n° 7, un itinerario che parte da Capo Nord e arriva a Malta.
Questa prima tappa è una variante al percorso che porta da Verona a Peschiera del Garda in alternativa al monte Moscal. La variante Verona si prende a Rivoli lungo la ciclabile ricavata dalla sponda del canale Biffis, che porta fino alle porte di Verona, passando da Bussolengo.
Lasciata la macchina al parcheggio finalmente si parte.
La giornata è bellissima ma molto calda, dopo qualche strada in centro ci troviamo subito sulla pista ciclabile.
Lungo il percorso arriviamo alla città di Bussolengo, dove si passa in centro (nb il giovedì c'è un mercato fino ad ora di pranzo).
La pista successivamente fa un po' di sali-scendi e non sempre è in carreggiata protetta, ma segue stradine secondarie poco trafficate.
Dopo qualche km passiamo di fianco al famoso parco divertimenti Gardaland.
Dopo pochissimo siamo arrivati finalmente al Lago di Garda.
Finalmente dopo una giornata caldissima ci fermiamo per goderci una bella birretta.
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Nuovo viaggio su due ruote e nuove avventure con il gruppo dei veneti.
Abbiamo pensato di unire due ciclovie stupende e passare un bellissimo weekend in bici attraversando Treviso, Jesolo, Venezia Lido, Pellestrina e Chioggia.
Raccomandazioni per chi fa la Greenway: in caso di pioggia assicurarsi di avere delle bici con gomme adeguate perchè si formano pozzanghere e fango. Ci sono alcuni tratti soleggiati che potrebbero risultare molto caldi e torridi in estate per cui consiglio di portarsi molta acqua.
Lungo la strada ci si può fermare in una delle tante osterie o in uno dei bar dei paesi limitrofi, sulla grenway si trovano anche due bici grill tra cui mi ricordo il "Camporea" e subito dopo ce n'è un altro sempre a Musile.
Suggerimenti per chi volesse fare solo la ciclovia E5 delle isole, occorre controllare i treni e il trasporto bici da venezia a chioggia o viceversa, per chi volesse farla tutta diventa anche più complicato, perchè occorre arrivare fino a Treviso e se si noleggia una bici, poi bisogna riportarla. Il percorso E5 è di circa 25km adatto a tutti, unico neo, i battelli caricano 4 bici alla volta e nonostante ti facciano il biglietto per la bici, nessuno garantisce il trasporto (andare alle fermate per tempo e non rischiare di prendere l'ultimo battello).
Partenza da Treviso, siamo partiti dalla bellissima porta San Tommaso, dove domina il Leone di San Marco.
Anche se l'inizio vero della ciclovia Greenway del Sile è alla Galleria Alzaia
il meteo non promette niente di buono, m siamo carichi e partiamo lo stesso, cosa vuoi che ci facciano due gocce d'acqua.
Usciti dalla città si parte con una strada bianca e si costeggia il fiume Piave che continua imperterrivo verso il mare.
Non ci sono particolari difficoltà è un lungo tratto pianeggiante.
Dove si la greenway si trasforma prima in pista ciclabie e e poi qualche tratto su strade poco battute.
A questo punto prendiamo il primo battello a Punta Sabbioni, passando dalla località Cavallino, il battello che ci porta al Lido Di Venezia, Santa Maria Elisabetta.
Il costo del biglietto è 7,5€ e 1€ per la bici. Se siete gruppi numerosi, meglio avvisare e prenotare che a volte sui battelli accettano solo 4 bici.
Ma prima di partire tappa da "Fra Goloso" per degustare una spuma e rabosetto
Prima notte al Lido di Venezia
Il secondo giorno andiamo a visitare il Faro Alberoni, si passa tra piste ciclabili a "pelo d'acqua"
e poi diventa più selvaggia, con sterrati, single track e un passaggio sulla sabbia con delle assi di legno
e finalmente arriviamo al bellissimo pontile
Di fianco al pontile c'è il famosissimo "MOSE" che dovrebbe bloccare l'acqua alta a Venezia, agendo sulle maree.
Quasi ci si dimentica del fatto che si è a due passi di una delle città più belle del mondo: Venezia.
Vale la pena fare questa strada, è stupenda e il faro è un posto bellissimo.
Andiamo a prendere il battello rifacendo una piccola parte della strada fatta all'andata, ma tenendosi verso nord, con il mare a sinistra e si arriva al battello.
Da punta Alberoni prendiamo il battello che ci porta a Santa Maria del Mare, isola che attraversiamo tutta fino in fondo da nord a sud per riprendere poi un battello che ci porterà a Chioggia.
Attenzione che l'ultima fermata Caroman del battello non accetta bici, bisogna recarsi alla fermata Cimitero.
Dopo una mezz'ora di navigazione si arriva a Chioggia.
Ci si potrebbe fermare qua, ma noi abbiamo voluto aggiungere qualche km e siamo arrivati a Camponogara aggiungendo una trentina di km di cui venti di strada bianca e sterrata.
Giro bellissimo che consiglio a tutti, anche alle famiglie!
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Oggi ho preso la mia gravel e ho fatto uno di quei giri veramente spettacolari, passando per posti stupendi con viste mozzafiato, belle salite, tanta natura e bellissimi paesi.
Sono quelle cose per cui penso che valga la pena campare.
Partenza da Piazza San Pietro, si va verso la pista ciclabile del lungotevere, davanti a Castel dell'Angelo.
Si prende verso destra, costeggiando il Tevere (che abbiamo sulla nostra sinistra), fino al ponte Palatino che si trova subito dopo (a sud) dell'Isola Tiberina.
Attraversiamo il Tevere e ci dirigiamo verso il Circo Massimo che superiamo e imbocchiamo lo stradone Via Di Porta San Sebastiano che ci porta dritti dritti verso l'Appia Antica.
L'Appia Antica è lunga circa 16km e parte da Piazzale Numa Pompilio e arriva a Frattocchie/Santa Maria della Mole. Per me il vero inizio del percorso è da Piazzale San Sebastiano con una bella discesa piena di sanpietrini.
Quindi prepariamoci a traballare per un bel po', perchè appunto l'appia antica è lastricata inizialmente da San Pietrini, ma poi ci sono lastroni lavici.
NB: ci sono dei single track sui lati dell'appia antica che rendono più confortevole il percorso :)
L'appia antica è una meraviglia, lungo il percorso ci sono resti storici, catacombe cristiane (es San Callisto e San Sebastiano), Ville Romane e tante altre meraviglie che potete trovare su una qualsiasi guida turistica di Roma, per cui non mi dilungo più di tanto.
Arrivati sull'Appia antica sud si lascia il classico lastricato per un più comodo single track, che a volte diventa una vera e propria carrareccia, ma rimane il fascino di questa bellissima strada millenaria.
Terminata l'Appia Antica, ci si immette in una strada asfaltata abbastanza trafficata, sarà un sollievo dopo sanpietrini e sassi, ma è meglio prestare molta attenzione poichè ad un certo punto si attraversa un tunnel molto buio anche in pieno giorno e mi sono stati veramente molto di aiuto i faretti anteriori e posteriori.
All'uscita dal tunnel siamo giunti al Lago Albano, che rimane sulla sinistra, mentre iniziamo una bella salita che ci porterà a Castel Gandolfo, davanti alla residenza estiva del Papa.
La vista è stupenda e dall'alto si nota ancora meglio che il Lago Albano, come il lago di Nemi, sono di origine vulcanica, si vede la bocca del vulcano, che ormai è completamente ricoperta da rigogliosa vegetazione.
Siamo nella zona dei castelli romani, dove molti scappano in estate per trovare un po' di refrigerio.
Castel Gandolfo è situato a 426m slm, la salita ci alza di quasi 400m, teniamo a mente che partiamo dai 20m slm circa del punto più basso del lungo tevere.
Con un po' di sali-scendi, ma sempre rimandendo sulla stessa quota si prosegue verso Ariccia e poi verso Genzano di Roma e poi si prende uno sterrato (inizialmente semi asfaltato) che ci fa scendere rapidamente verso il lago. Attenzione, ci sono moltissime buche profonde nel primo tratto di discesa.
Costeggiamo tutto il Lago di Nemi su strada sterrata e poi asfaltata e poi si ricominciamo a salire costeggiando in parte il Lago Albano dal lato sud/est puntando verso Rocca di Papa dove toccheremo il punto più alto di tutto il giro, a 680m slm.
La salita per Rocca di Papa è veramente tosta, 12km e ci sono punte del 14%, bisogna prenderla con calma o essere molto allenati.
Verso la fine della salita decido che è ora di pranzare e mi concedo una bella birretta fresca con una super vista sul lago.
Ripartito dopo essermi rifocillato, faccio qualche km di leggera salita e punto dritto verso Frascati.
La strada è tutta asfaltata e passo da Squarciarelli e Via XXIV maggio e arrivo nella piazza di Frascati.
Faccio qualche foto e riparto subito verso Roma, verso il parco degli acquedotti.
Via Tuscolana è molto grande e bisogna prestare molta attenzione nei giorni in cui c'è traffico, io non ho trovato molta gente considerata l'ora e il giorno.
Sempre dritti fino alla fermata "Anagnina" dove prendo il sottopassaggio, attraverso la strada e mi immetto su Via Lucrezia Romana, dove arrivo all'accesso al Parco degli Acquedotti.
Lo spettacolo inizia subito e lo sterrato è molto comodo.
Dopo qualche centinaio di metri svolto a sinistra per andare incontro all'acquedotto Claudio.
Il Parco degli Acqudotti è a sud-est di Roma e rappresenta uno dei polmoni verdi della città, 240 ettari di bellezza e resti di un passato grandioso della civiltà romana.
L'ombra offerta dall'acquedotto Claudio è veramente invitante e soffia un venticello meraviglioso.
In latino Aqua Claudia era uno dei più importanti acqudotti romani, i lavori molto costosi iniziarono nel 38 d.c. dall'imperatore Caligola e terminarono nel 52 d.c. sotto il principato di Claudio. Lungo 46.406 miglia romane, poco più di 68km e mezzo portava più di 2000 litri d'acqua al secondo a Roma.
Ma riparto subito rallentando il passo proprio per godere di queste meraviglie.
Lo sterrato è morbidissimo e vedo in lontananza di bellissimi pini italici che tanto si notano dalle parti di Roma.
Rientro sull'appia antica (la parte a nord) e percorro a ritroso il percorso fino a Piazza San Pietro.
Che giornata meravigliosa!
Consiglio a tutti questo itinerario, sono veramente felice di poterlo condividere con chiunque voglia farlo.