Monte Maggiore - Oliveto (via dei brentatori)
Monte Maggiore - Oliveto (via dei brentatori)
Profilo altimetrico
Mappa
Avvicinamento
Descrizione itinerario
Arrivati nella piccola frazione di Montemaggiore, prima di partire per la nostra escursione ammiriamo la bellissima Chiesa di San Cristoforo.
La chiesa si trova su un crinale che separa la valle del Samoggia da quella del Lavino ed è costruita in mattoni in stile neo-romanico.
Partiamo prendendo la carrareccia subito a destra della chiesa (il percorso è segnato come percorso N2).
Dopo poco ci troviamo immersi nei Calanchi: I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento. I calanchi sono (più semplicemente) dei profondi solchi nel terreno lungo il fianco di un monte o di una collina.
Fare attenzione che il sentiero è franato, ma c'è ben visobile una via altenativa sulla destra che sale leggermente.
A questo punto c'è una piccola salita e teniamo la sinistra.
Si seguono le tracce del sentiero CAI o i cartelli N2
fino ad arrivare alla "Casa Grande dell'Ebreo" in un bellissimo borgo medioevale.
Seguiamo il sentiero prendendo subito a sinistra della Casa Grande dell'Ebreo e iniziamo a scendere.
Prestare attenzione a questo punto in quanto in caso di pioggia o se è piovuto nei giorni precedenti, potrebbe essere un po' scivoloso e fangoso.
A questo punto passiamo nel bellissimo borghetto di Ca' Foscolo per arrivare ad Oliveto tramite una strada asfaltata.
Teniamo sempre verso sinistra, arriviamo ad una rotonda e teniamo sempre verso sinistra.
A questo punto bisogna superare un tratto di strada asfaltata fino al bivio con il sentiero per rientrare verso Montemaggiore.
Da Oliveto quindi percorriamo un tratto del sentiero dei brentatori.
I Brentatori sono una delle più antiche Compagnie delle Arti e figura essenziale nella vita medievale: profondi conoscitori ed estimatori del vino erano gli unici giudici che potessero attestare la qualità e lo trasportavano per mezzo di “Brente” recipienti portati a dorso, ma in caso di necessità assumevano il ruolo di vigile del fuoco, accorrendo con la loro brenta a spegnere i frequenti casi di incendio.
La Compagnia dell’Arte dei Brentatori venne legalmente riconosciuta nel 1407 e venne ad essa riconfermato il pubblico servizio, già assegnatole nel 1250, precisando l’obbligo di accorre con le brente a portare acqua dove fosse scoppiato un incendio non appena fosse chiamata dal segnale dato dal suono della campana della Torre Asinelli.
Ci troviamo il cartello CAI e sentiero N2 sulla sinistra e iniziamo a salire.
Il sentiero non è perfettamente visibile, ma bisogna andare sempre dritti, ad un certo punto si vede la chiesa di San Cristoforo e la direzione risulta chiarissima :)
Nel frattempo ci godiamo il paesaggio e le vigne
Dopo l'ultimo tratto di salita ci ritroviamo al parcheggio antistante la chiesa dall'altra parte rispetto a dove siamo partiti.