Calanco grande, chiesa di San Biagio, Monte San Pietro Gravel
Calanco grande, chiesa di San Biagio, Monte San Pietro Gravel
Profilo altimetrico
Mappa
Avvicinamento
Descrizione itinerario
I calanchi
sono una particolare morfologia delle argille, molto diffusa nell’Appennino emiliano, tanto che la lingua italiana ha adottato il termine “calanco” proprio dal bolognese. Si tratta del prodotto dei processi di erosione di rilievi argillosi, dove l’azione di pioggia e vento, favoriti dall’alternanza fra periodi piovosi e periodi siccitosi modellano i minerali. I calanchi sono un ambiente estremo, dove archi e creste variamente conformati si alternano a fessure anche profonde; la vegetazione prevalente è costituita da specie erbacee, a fioritura primaverile o autunnale.
Si parte
Si inizia prendendo via landa in direzione San Lorenzo in Collina.
Al bivio per San Lorenzo si gira a sinistra lasciando Via Landa e si inizia subito con la strada bianca e una bella salita veramente impegnativa. Tratti di asfalto si alternano a sterrato, strada bianca e ciottoloato. Ad un certo punto ho dovuto appoggiare un piede a terra.
Dopo un km e mezzo circa si arriva alla strada asfaltata e si respira un po', ma la salita non molla ancora e tra sali scendi si arriva ad un nuovo tratto bianco.
Per un buon tratto seguire le indicazione del percorso N.5 con cui condivideremo una parte del tracciato.
Che scende e poi svolta bruscamente a destra riprendendo la salita, sempre su strada bianca e sentiero.
La salita si fa sentire, ma si pedala immersi nel verde e nella campagna.
Tra sali-scendi ci troviamo ad un quadrivia con una fattoria sulla destra e una serie di strade bianche sulla sinistra che scendono, noi continuiamo dritti lasciandoci la casa sulla nostra destra e dopo una bella salita tosta su strada bianca, arriviamo in questo poso meraviglioso.
Sembra una favola o un film della disney, c'è questo laghetto bellissimo e di fianco un campo di grando con una vista che spazia a 360°.
Prendiamo a sinistra verso il laghetto e proseguiamo fino a raggiungere il Calanco Grande.
Dopo questa piccola deviazione per vedere da vicino il calanco grande, torniamo indietro e proseguiamo nella direzione che avevamo inizialmente.
A questo punto c'è una discesa incredibile e divertentissima, fate attenzione, io ho cotto i freni!
Al termine della discesa arriva un tratto in asfalto, prendiamo per Calderino, sempre dritti, fino al bivio per Sasso Marconi, dove giriano a destra e continuiamo su asfalto per alcuni km.
Dopo Molino Cesare, si prende una strada senza uscita a destra che poi diventa sentiero N.120.
C'è un piccolo guado da fare.
Il tratto che segue su sabbia metterà a dura prova qualsiasi allenamento e io sono sceso a spingere un paio di volte :D
Poi il sentiero prosegue nel bosco e la salita è veramente impegnativa.
Dopo sabbia, sterrato, ciottolato e single track si arriva sulla strada asfaltata e si prende verso sinistra.
Dopo un po' di sali-scendi si arriva alla seconda vera salita della giornata, un tratto durissimo (oltre 22%), dove occorre tenere la sinistra e l'ultimo tratto diventa di nuovo bianco.
Si continua a salire su strade bianche e si raggiunge la chiesa di San Biagio, un posto incantato.
Dopo la chiesa giriamo subito a destra e facciamo un altro tratto di salita e arriviamo ad un vero e proprio sentiero single track.
Salite e discese impegnative nel bosco.
A questo punto bisogna stare attenti a prendere il sentiero segnato CAI sulla sinistra per scendere di nuovo alla Colombara.
La discesa è fortissima ed è un vero muro (fortuna non averla fatta al contrario) e termina con uno sterrato.
Una volta giunti a valle si arriva alla Colombara e si tiene via Lavino fino a ponte rivabella per chiudere il giro.