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Rifugio Sennes da Malga Ra Stua. Fiames Cortina. Escursione bellissima, panoramica e semplice.
Rifugio Sennes da Malga Ra Stua. Fiames Cortina. Escursione bellissima, panoramica e semplice.
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Descrizione itinerario
Parcheggio a S. Uberto dove partono la strada e i sentieri che portano a Malga Ra Stua e Sennes. A luglio e agosto la strada è chiusa ma si può fare a piedi o usando la navetta al costo di 7€, che parte da Fiames a Cortina.
Per arrivare al rifugio Sennes sono 8,5km e 675m di dislivello, un percorso facilissimo.
Nonostante il sentiero sia facile e adatto a tutti, la vista è sempre al top lungo tutto il percorso.
Siamo a Ru de Ra Lainores a 1550 dove c’è la cascata del boite.
Acqua freschissima e trasparente.
Siamo arrivati in Val salata a 1920m, dove c’è la possibilità di prendere una “scorciatoia” che taglia dritto verso il rifugio al posto della salita più morbida del sentiero.
Lungo il percorso incontriamo molte persone con ebike, il percorso è adatto per andare in bici (mtb, gravel, ebike) a parte un piccolo tratto in salita molto ripido in cui si potrebbe dover spingere per qualche centinaio di metri.
Noi scegliamo la scorciatoia, immersi in una natura strepitosa!
Eccoci arrivati al rifugio Sennes a 2126m nel bellissimo parco naturale di Fanes-Senes-Braies. La vista a 360 gradi è stupenda.
A ritorno incontriamo delle bellissime marmotte che riesco a fotografare (con zoom)
La giornata si chiude qua, spero vi sia piaciuto anche il nostro video, se siete arrivati fin qua penso di sì per cui... iscrivetevi al canale :)
A presto!
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Descrizione itinerario
Siamo nel gruppo dei Monti Reatini a circa 32km da Rieti e un'oretta e tre quarti di auto da Roma. Il Terminillo con i suoi 2217m è anche detta la montagna dei romani perchè è la montagna più vicina alla città.
Partendo dal Rifugio Angelo Sebastiani La Via Normale è piuttosto breve (1,90km), 409 metri di dislivello e non presenta grossissime difficoltà.
Tuttavia ci sono due tratti con roccette che richiedono un po' di attenzione e chi soffre di vertigini è meglio se si fa accompagnare da qualche persona esperta.
In caso di neve consiglio fortemente di avere piccozza e ramponi.
Dal Rifugio si prende a sinistra il sentiero, non quello che va dritto sotto la vetta, la si risale la crestina a sinistra aggirando di fatto la parte più ripida della montanga, dove sono presenti numerosi canali che in inverno e in condizioni di neve/freddo si possono risalire con piccozze e ramponi.
La vista è da subito stupenda e ad una certa quota si vede il Corno Grande del Gran Sasso, che ci farà compagnia per quasi tutta la scalata.
Dopo un primo tratto di salita ripida, spiana leggermente e poi si riprende sulla parte più tecnica dell'ascesa. Ci sono due tratti di roccette dove potrebbe essere necessario l'uso delle mani e in caso di ghiaccio o pioggia occorre fare moltissima attenzione.
Arrivati quasi in vetta si vedono i bellissimi canali arrampicabili con piccozza e ramponi in inverno (al prossimo giro provo).
C'è un paletto con la targa, ma la vera vetta è una trentina di metri più avanti dove è depositata una targa
Il panorama è spettacolare
Essendo un giro molto breve ho deciso di fare un anello e di andare anche al Terminilletto dove si trova il rifugio Rinaldi e poi scengere giù fino alla strada e fare un tratto di asfalto di un paio di km per ritornare alla macchina.
Giro semplice che si ripaga con una vista magnifica sul Gran Sasso, la Majella e gli appennini.
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Piramide etrusca di Bomarzo
Piramide etrusca di Bomarzo
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Descrizione itinerario
La passeggiata è semplicissima e adatta a tutti. Io sono andato a visitare la piramide accompagnato dal mio fedelissimo Sante :)
Io sono partito dal centro di Bomarzo e inizialmente c'è asfalto, che poi si trasforma in uno sterrato, largo e comodo.
Il sentiero è ben segnalato da cartelli nei punti principali del percorso.
La bellissima vegetazione e il cielo azzurrissimo ci accompagnano rapidamente ad un punto panoramico meraviglioso che si trova proprio sopra alla piramide etrusca.
Attenzione che la traccia GPX non ha registrato l'ultimo pezzo, necessario per arrivare alla piramide, poco prima del punto panoramico occorre scendere verso destra e a qualche centinaio di metri si arriva alla piramide.
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Lago Federa, Rifugio Croda da Lago da ponte Ru Curto
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Descrizione itinerario
Si parte dal punte di Ru Curto e il giro di oggi ci porta al Rifugio croda da lago Palmieri vicino al bellissimo lago Federa sotto le pareti del Massiccio Croda da Lago.
Sono circa 12 km e 600m di dislivello seguendo sempre il sentiero 434
Lungo il percorso saremo prevalentemente in mezzo a boschi ed abetaie, torrenti, ponti di legno e con dei punti panoramici niente male.
5 torri di cortina sono nel gruppo del Nuvolau e sono famose pareti di arrampicata che arrivano a 2361m di altezza.
Ammiriamo le poderose pareti della Croda rossa che si erge fino a 2965m di altezza.
La sua vetta fu conquistata per la prima volta il 20 luglio 1878, dal noto Michel Innerkofler ed è stato un teatro di battaglie della prima guerra mondiale.
C'è anche una spolverata di neve, nonostante siamo a metà agosto :)
Si arriva ai Cason de Fornin e si prosegue sempre verso "rifugio croda da lago" con il sentiero 434.
Facendo attenzione all'ultimo tratto di salita (c'è del fango, è ripida e scivolosa), si arriva finalmente in quota (oltre 2000m).
Dopo un bella discesa eccoci arrivati al Lago Federa 2046m di altitudine, il posto è incantevole, magico, quieto e incontaminato in breve: uno dei più bei laghetti di montagna delle Dolomiti.
Crocevia per numerose escursioni e anche la famosa alta via numero 1 dolomitica, percorso escursionistico lungo circa 150 km, situato sulle Dolomiti orientali, che parte dal lago di Braies e arriva a Belluno ed è segnalato con un triangolo blu, all'interno del quale è segnato il numero 1.
Si può ammirare oltre a Cortina d'Ampezzo, anche i massicci della Croda da Lago, Croda Rossa, Cristallo e Sorapis.
Spettacolare è la cornice rocciosa della Croda da Lago con le sue pareti, torri e guglie.
Il rifugio palmieri è anche un rinomato punto di partenza per le escursioni alla malga Federa o uno degli altri innumerevoli percorsi nel regno delle Dolomiti Bellunesi.
Durante le giornate più calde d'estate, spesso qualche coraggioso mette i piedi nell'acqua del lago per rinfrescarsi. In più, da qui si può godere del bellissimo paesaggio offerto dalla natura, oltre a Cortina d'Ampezzo, potendo ammirare i massicci della Croda da Lago, Croda Rossa, Pomagagnon, Cristallo e Sorapis, come anche la fauna tipica del Lago Federa.
Una peculiarità del Lago Federa è il livello dell'acqua che sia d'estate che d'inverno rimane sempre costante. Questo è probabilmente dovuto alla presenza di una o più sorgenti sotterranee.
Tuttavia, intorno al lago si intrecciano anche una moltitudine di miti e leggende, come quella di un drago perfido che, invidioso della bellissima città di Miliera, decise di distruggerla. Dopo questo atto si rifugiò tra queste montagne, esponendosi al sole nell'erba ai piedi della Croda da Lago e sotterrando una conchiglia. Con lo sciogliersi delle nevi, ben presto la conchiglia si riempì di acqua e fu così che nacque il lago…
Subito dopo il rifugio (vedi foto di copertina) c'è il Becco di Mezzodì.
Il rifugio dispone anche di una spettacolare sauna finlandese, da provare quando ci sarà la neve.
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Monte Averau 2647m escursione e ferrata dalle 5 torri di Cortina
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Descrizione itinerario
Per raggiungere le 5 Torri ci sono vari modi:
1. salendo a piedi parcheggiando alla Baita Bain (tempi fino al rifugio Averau 2h)
2. prendendo la seggiovia dalla Baita Bain fino al Rifugio Scoiattoli (tempi fino al rifugio Averau 30minuti)
Per maggiori informazioni sul percorso 1: http://www.escursionista.org/-/cortina-5-torri-rifugio-scoiattoli-rifugio-averau-
In entrambi i casi si passa vicinissimi alle bellissime 5 Torri dell'Averau (o di Cortina) in un paesaggio stupendo.
A destra rispetto alle 5 Torri si nota benissimo la Croda Da Lago
La bellissima Croda Rossa
E il gruppo delle tofane
Una volta arrivati al Rifugio Averau, si apre davanti ai nostri occhi un altro spettacolo: il passo Giau, da cui possiamo vedere il Civetta.
A questo punto prendiamo a destra del rifugio averau e seguiamo il cartello che indica "ferrata".
Il sentiero è esposto ma mai pericoloso, si procede su sfasciumi e parti detritiche fino all'attacco della ferrata in circa 15 minuti.
Essendo il 16 agosto c'è un bel po' di gente e bisogna fare la fila per salire.
La ferrata è verticale, ma cortissima, molto simpatica e adatta a tutti, l'unico problema è che non essendoci una via per il ritorno occorre alternarsi con le persone che scendono. Per questo consiglio di andare piuttosto presto la mattina ed evitare inutili perdite di tempo.
Una volta terminata la ferrata si sale per un sentiero esposto su detriti e sfasciumi e in altri 15 minuti si arriva alla croce di vetta.
La vista è meravigliosa e spazia su tutte le dolomiti ampezzane e numerose altre vette come il Civetta, Marmolada, Croda da Lago, Croda Rossa e tante altre.
In particolare mi sono innamorato di una vista stupenda sul Monte Nuvolau e il rifugio Omonimo.
A ritorno ho beccato un po' di acqua, grandine e neve (si il 16 agosto) ma niente di che, per me che arrivo da Bologna (38°C) è piuttosto piacevole.
Mi fermo a mangiare al Rifugio Scoiattoli che ormai lo considero un ristorante chic in quota.